Casini, Grazzini, Luzzetti, Cardini, Cherici e Bertocci: “Serve un percorso condiviso e una visione metropolitana e di lungo periodo”
Italia Viva – Casa Riformista si è astenuta nella votazione della mozione sul rafforzamento dei Quartieri di Firenze, discussa al Mandela Forum durante il consiglio congiunto dei cinque Quartieri.
«Il rafforzamento dei Quartieri è un tema decisivo per il futuro della città – dichiarano i consiglieri comunali Francesco Casini e Francesco Grazzini insieme ai consiglieri di Quartiere Giulio Luzzetti (Q1), Tommaso Cardini (Q2), Giampaolo Cherici (Q3) e Martino Bertocci (Q5) – ma serviva un percorso chiaro, condiviso e aggiornato. La non volontà di allargare il ragionamento alle forze di opposizione dimostra ancora una volta quanta poca visione e lungimiranza si continua ad avere. Non è a colpi di maggioranza che si modificano gli assetti istituzionali.»
«La mozione nasce da un’intenzione positiva, ma pone questioni di metodo che non possono essere sottovalutate. Il decentramento deve essere un progetto comune della città, non una bandiera di parte: occorre un lavoro partecipato che coinvolga tutte le forze politiche e i territori per definire insieme obiettivi, strumenti e competenze.»
«Le decisioni sul decentramento spettano comunque al Consiglio comunale – aggiungono – e un voto favorevole oggi rischia di restare solo simbolico se non accompagnato da un percorso politico concreto e condiviso. A livello comunale, serve aprire un percorso di prospettiva che guardi anche oltre i confini cittadini, per iniziare a ragionare di concerto con i Comuni contermini e recuperare il progetto di una Grande Firenze, capace di affrontare le sfide metropolitane con una visione unitaria.»
«Per Italia Viva – Casa Riformista questo dibattito deve essere l’inizio di un cammino comune, non la sua conclusione. Firenze ha bisogno di una classe dirigente capace di collaborare e innovare, rafforzando i Quartieri come primo presidio della democrazia locale. La nostra non è una porta che si chiude alla riforma ma l’attesa di poter analizzare e magari discutere insieme la delibera e il nuovo regolamento.»