Ex Teatro Comunale, Casini: “Nessuna demonizzazione degli investimenti, ma Firenze merita qualità”
Il consigliere comunale: “La Soprintendenza ha indicato i colori e la Commissione Paesaggio ha approvato le campionature senza eccezioni. Nessuna demonizzazione degli investimenti, ma Firenze merita qualità e va valutata la possibilità di correttivi cromatici e progettuali per ridurre l’impatto sullo skyline”
“Credo che il lavoro della Commissione Urbanistica sull’ex Teatro Comunale sia importante e vada proseguito, anche coinvolgendo i soprintendenti competenti.
Nel mio intervento ho voluto porre l’attenzione su un passaggio cruciale: il parere favorevole della Commissione Paesaggio del 12 febbraio 2020 era condizionato alla verifica in corso d’opera dei materiali, degli infissi e delle finiture esterne, da valutare congiuntamente in cantiere. Ho chiesto se questa valutazione sia stata effettivamente fatta. La risposta è stata che la Commissione Paesaggio ha esaminato le campionature di materiali, colori e finiture e non ha sollevato eccezioni”. E’ quanto dichiara il capogruppo di Iv a Palazzo Vecchio Francesco Casini, al termine della Commissione Urbanistica.
“Tengo a sottolineare che non c’è nessuna contrarietà pregiudiziale agli investimenti privati: non li demonizziamo e, anzi, riconosciamo che questa operazione nasce da un’alienazione avvenuta in un momento complesso il Paese alle prese con un debito pubblico crescente e con il patto di stabilità che finanziariamente strangolava i comuni, un’ alienazione che ha portato alla realizzazione di un’opera straordinaria come il nuovo Teatro del Maggio – aggiunge Casini -. Tuttavia, quando si fa, occorre fare bene: la qualità deve sempre essere all’altezza di Firenze”.
“Resta dunque un interrogativo politico e culturale – si chiede il capogruppo di Iv -. Come è stato possibile che un intervento così impattante sullo skyline di Firenze sia passato senza contestazioni nella fase decisiva delle scelte estetiche? È giusto continuare a fare chiarezza, con competenza e pragmatismo, e al tempo stesso lavorare per trovare soluzioni che possano migliorare la situazione. Resta aperta, inoltre, la possibilità di richiedere interventi correttivi per lenire l’impatto, anche attraverso scelte cromatiche e progettuali diverse.
Perché la bellezza non è un dettaglio secondario, ma il cuore dell’identità della nostra città”.